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venerdì 4 settembre 2009

Affari Libici: il Milan a Gheddafi?







Sembrerà incredibile, ma dalle ultime indiscrezioni dei giornali, sembrerebbe reale, l'intenzione del Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi di vendere il suo amato Milan.
Ma se questo basterebbe a rendere la notizia incredibile, il nome del presunto compratore sfiora l'assurdo, e come molti di voi avranno capito, si è proprio lui il dittatore Libico Gheddafi, il nuovo grande amicobe del Premier.
La loro amicizia ha dato molto ai nostri paesi, loro stanno costruendo strade ed infrastrutture a spese nostre, perchè il nostro amato governo ha deciso di risarcire con miliardi di euro il periodo coloniale, per avere in cambio rapporti privilegiati per i nostri imprenditori, quindi come al solito i soldi pubblici vengono investiti per interessi privati di pochi.
Ma dimenticavo, il nostro amico Gheddafi per aiutarci nel fronteggiare il problema immigrazione, ha costruito dei centri per l'identificazione (che una settantina di anni fa noi chiamavamo campi di concentramento) sulle sue coste, dove tutti coloro che scappano da fame e guerra nei loro paesi di origine, vengono accolti, e amorevolmente imprigionati, torturati e violentati dai militari libici mentre gli ingrati che riescono a raggiungere le zattere e salpare il mare, vengono lasciati morire alla deriva.
Quindi Silvio Berlusconi, conoscendo l'alto valore morale del suo grande amicone, sembra avergli proposto l'acquisto del suo amato ma ormai inutile e per certi versi deleterio Milan.
Questo, perchè possedere una squadra di calcio è un enorme ritorno di immagine per un imprenditore, ma per un politico è un rischio, dall'antipatia che la tua squadra può recare a tifosi avversari, ma possibili tuoi elettori, sia dal punto di vista morale, termine ormai in voga, visto che milioni di Italiani non vedono di buon occhio le spese folli nel calcio, anche se sono gli stessi che poi si lamentano che il loro presidente non compra e che spendono mezzo stipendio, per vedere le partite in tv, ma soprattutto non sanno che il calcio è un'industria fondamentale per le casse dello stato, se domani finisse tutto, dovremmo far fronte alla mancanza di miliardi di euro all'anno di imposte che il governo percepisce dalle società.
Altro motivo della sua scelta è la pressione dei figli Marina e Piersilvio, che vedono di consequenza il denaro investito nel Milan, inutile e poco remunerativo.
Certo sarebbe meglio che certe trattative il nostro amato presidente le facesse per proprio conto e non sfruttando gli incontri istituzionali fra i due paesi, visto che per molti cittadini, l'Italia non dovrebbe avere alcun rapporto di amicizia con la Libia.
Ma una domanda mi attanaglia, e non credo che avrà mai una risposta reale.
Anni fa vennero in Italia un gruppo imprenditoriale Russo per acquistare l'AS Roma, la trattativa era praticamente chiusa, ma lo stesso giorno molte società di calcio ricevettero la visita della guardia di Finanza tra cui la Roma, i Russi rinunciarono e la trattativa saltò.
Dopo poco tempo gli organi competenti, dichiararono che si era trattato di un semplice controllo e non era stato trovato nulla di illegale, quindi per logica fu semplice intimidazione non credete?
E da allora molti presunti compratori si sono fatti avanti e dileguati nello stesso modo, ma la Roma continua da quasi dieci anni ad essere in mano alle banche, nessuno riesce a comprarla e nessuno ha il coraggio di farla fallire come avvenne per la Lazio a suo tempo, questo, perchè Roma è particolare e il calcio è la vera religione della città, basti pensare alle ultime elezioni per il sindaco, dove Alemanno prometteva una Stadio per Roma e Lazio, e insieme al rivale Rutelli intervenivano nelle radio Romane parlando di calcio e di stadi, e non di una magnifica città che negli ultimi anni è nel pieno del suo declino culturale e ambientale.
Mi auguro che come primo investitore straniero nel calcio Italiano, non sia un dittatore, e mi auguro che venga permesso agli imprenditori seri di acquistare l'as Roma, e non di fare la fine della Lazio dove il nuovo presidente (Lotito) è stato scelto dal mondo politico, perchè non va dimenticato che Napoli e Fiorentina per citarne alcune sono state fatte fallire mentre la Lazio è stata salvata dilazionando i debiti per 20 anni, sia per paura della gente che per volere politico, ed è quello che rischia la Roma.